Neuropsicologia

Il cervello permette a ciascuno di noi di apprendere informazioni, ricordare volti, eventi, impegni, fatti riguardanti la cultura del mondo e le vite delle persone che amiamo. Ci consente di organizzare le nostre giornate, incastrare i mille impegni, educare i figli, ma anche emozionarci, arrabbiarci, aver paura, essere tristi, felici, amare, desiderare qualcuno o qualcosa e tanto altro. Tutto ciò che siamo lo dobbiamo a lui.

La Neuropsicologia è la branca scientifica che studia il funzionamento del nostro cervello e che, mediante la visita neuropsicologica e la somministrazione di specifici test standardizzati e validati scientificamente, riconosce la presenza di alterazioni cerebrali ed il conseguente funzionamento cognitivo.

L’esame neuropsicologico analizza i deficit cognitivi, comportamentali ed emotivo-motivazionali delle persone affette da lesioni o disfunzioni cerebrali, con finalità

  • diagnostiche e riabilitative delle funzioni cognitive (percezione, attenzione, linguaggio, memoria, ragionamento, disorientamento, ecc.) in caso di demenze
  • in seguito ad una lesione cerebrale vascolare
  • nei tumori cerebrali e negli esiti da chemioterapia
  • per le lesioni causate da un trauma cranico
  • per la definizione diagnostica di disturbi per alterazioni neurologiche (Sindrome di Tourette, ADHD, Disturbo Oppositivo-Provocatorio, ecc.) del neurosviluppo (Disturbi dello spettro Autistico), per infiammazioni croniche (Fibromialgia, Cefalea e dolore cronico) e nei casi di comportamenti aberranti, disfunzionali e socialmente inappropriati (ad es. Dipendenze da sostanze, dipendenza da tecnologie, ecc.).

Molteplici i fattori di rischio che si aggiungono alle predisposizioni familiari: croniche condizioni di stress, forte ansia, depressione, ma anche patologie metaboliche come il diabete, l’ipercolesterolemia, e cattiva igiene di vita quali il sonno, l’alimentazione, il fumo, l’alcool e l’impiego del tempo libero.

Negli ultimi anni, tale settore disciplinare ha riscosso una sempre maggiore diffusione ed applicazione in ambito:

  • preventivo
  • clinico-diagnostico
  • riabilitativo
  • medico-legale

Un tempo ci si rassegnava al deterioramento cognitivo, oggi la scienza permette di capire il tipo di danno cerebrale, la gravità e quanto sia possibile migliorare.

L’intervento diagnostico e di stimolazione neurocognitiva risulta molto utile nel rallentare gli effetti del decorso patologico, limitare le sofferenze dei pazienti, sostenere i famigliari, richiedere assistenza socio-sanitaria e legale. Rallentare questo processo di invecchiamento precoce significa dare ancora a quella persona la possibilità di vivere attivamente nella sua famiglia.

Vuoti di memoria o cambiamenti nel comportamento possono essere il segnale di un funzionamento alterato delle nostre funzioni cognitive. Inizialmente questi segnali saranno lievi, per diventare via via col tempo sempre più evidenti. Una giusta diagnosi precoce permette di far leva sulla plasticità cerebrale mediante esercizi di stimolazione cognitiva in allenamenti che solo gli specialisti neuropsicologi possono condurre. La stimolazione cognitiva permette, attraverso una serie di “esercizi” specifici, alle aree cerebrali deteriorate o colpite da un’alterazione di essere potenziate, favorendo  una maggiore efficienza nella quotidianità ed il miglioramento della Qualità di Vita